KUNG FU WUSHU - TAIJIQUAN


Lasciate che gli altri fiori siano invidiosi!

Lui non chiede di avere la primavera solo per se

I suoi petali possono essere pestati nel fango.


Ma la sua fragranza perdurerà.



Da "ode al fior di prugno" Tratto da un poema di LU YU


IL TAIJIQUAN (Tai Chi Chuan)

Sette segreti per riportare il
Tai Chi Chuan alle radici
come arte di combattimento quale era un tempo
(da 'Kung Fu Magazine', ottobre 2000)
Che la moderna interpretazione della maggior parte delle arti marziali lasci oggi molto a desiderare,
é particolarmente evidente per quello che riguarda il Tai Chi Chuan. Ai nostri giorni l’arte cinese
viene solitamente associata a lenti e aggraziati movimenti che costituiscono una particolare
attrattiva per anziani, donne o per coloro che desiderano semplicemente ridurre la tensione e
migliorare la loro salute.
La sua apparente calma e serenità può anche attirare coloro che sono spaventati da ‘duri’ sistemi di
combattimento, non risulta perciò sorprendente che molti di coloro che praticano tali arti più
combattive (Karate e Taekwondo) amino deridere l’apparente mancanza di valore nella difesa
personale delle forme di Tai Chi.
Ma proprio come i praticanti di arti marziali che diventano meglio informati sul Karate trovano che
esso abbia una parte ‘morbida’, coloro che studiano appieno il Tai Chi riscontrano che il suo più
esterno manto di grazia (la sfaccettatura dello stile più praticata oggi) maschera un arte mortale. In
verità, come si sarebbe potuto tradurre il Tai Chi Chuan ‘la boxe dell’ultimo raggiungimento’ o’il
grande pugno definitivo’ se non fosse realmente un’arte da combattimento, almeno in origine.
SEGRETI SVELATI
L’esperto di Tai Chi australiano Erle Montaigue sostiene di sapere perché questo sia successo. Nella
prima parte del XX secolo, dice, si tenne un incontro allo scopo di riunire tutti i legittimati maestri
di Tai Chi del momento: "ne avevano avuto abbastanza", dice, "molti esterni" stavano iniziando a
raccogliere qualcosa della conoscenza nascosta e segreta, sviluppata in origine da "Chang-San
Feng". Per mantenere la loro superiorità, i veri maestri decisero di insegnare solamente le basi a
qualsiasi studente che non avesse fatto parte del cerchio interno. Quindi avrebbero posto tali
persone come rappresentativi del sistema interno. Nel frattempo agli istruttori fu chiesto di riservare
la cosa vera ai loro parenti stretti ed a uno o due studenti favoriti (è riportato dal famoso maestro
Ark Wong che i maestri cinesi abbiano insegnato agli occidentali solo il 10% di quello che
sapevano.) Quello che i maestri di Tai Chi non consideravano fu che così tanti (inclusa la
maggioranza dei cinesi) avrebbero eventualmente attinto da questo modo annacquato di praticare. E
in questo avrebbero sviluppato una tale affinità, che oggi solo un ristretto numero di istruttori
conosce il vero significato delle applicazioni di combattimento del Tai Chi. In quel tempo Yang
Shou-Hou, il fratello maggiore di Yang Chen Fu, non era d’accordo con le regole che si erano
proposti i maestri; a dire di Erle Montaigue, egli insegnò la ‘cosa vera’ solamente a due allievi
Hsung Yang-Ho e il suo stesso insegnante stesso, Chang Yiu Chun. La storia del Tai Chi suona
spaventosamente simile alla trasmissione del Karate in Okinawa, durante la prima parte dei XX
secolo. Quando da un sistema di difesa personale, segretamente insegnato a studenti selezionati,
venne ad essere un’attività di educazione fisica insegnata a scuola, si dovette trasformare in una
forma di esercizio relativamente sicura, poichè non sarebbe stato pensabile insegnare a bambini
immaturi come uccidere e paralizzare. Di conseguenza, molti ben disposti insegnarono quello che
conoscevano come vero Karate’, fino a diventare insegnanti e a propagare le stesse false concezioni.
In seguito molti militari stanziati in Okinawa caddero preda delle stesse illusioni. Questo articolo
traccerà sette passi per ricreare un’efficace arte di difesa personale dal moderno Tai Chi e per
evitare così il destino in cui cadde il Karate di Okinawa. Come sempre, dice Montaigue,
bisognerebbe trovare istruzione da un insegnante competente.
SVILUPPARE MAGGIORE VELOCITÀ
La maggior parte di coloro che ha avuto esperienza delle forme di Tai Chi ha constatato come esse
vengano eseguite in modo lento e dolce. Secondo Montaigue questa è la più bassa espressione
dell’arte. Tale pratica può arrecare beneficio alla salute, ma i movimenti lenti, da solo, sono
insufficienti per proteggere se stessi in una vera situazione di difesa personale. Quando le forme di
Tai Chi sono eseguite al livello più alto, esse includono una più intelligente disseminazione di
movimenti esplosivi e rallentati. Lo sviluppo della rapidità richiede l’attenta sincronizzazione di
tensione e rilassamento, sostiene Montaigue. Mentre molti praticanti di Tai Chi stanno rilassati
troppo a lungo, molti praticanti di Karate di basso livello commettono l’errore opposto, cioè di
rimanere troppo tesi e per troppo tempo. Tutto quello che è necessario ad aumentare la velocità è
appena una leggerissima tensione al momento giusto. Alcune azioni di relativa tensione, come
mantenere un pugno stretto, possono realmente inibire il movimento delle braccia. Fortunatamente
il Tai Chi fa un uso non frequente del pugno utilizzato dal Karate tradizionale, le tecniche a mano
aperta sono la norma, poiché più versatili come armi e promuovono elasticità e rapidità di
movimento.
DIMENTICARE LE ‘PARATE PURE’
Una ‘parata pura’ può essere definita l’azione che compie il difensore per fermare o deflettere il
movimento dell’attaccante; sebbene essa sia meglio di niente, non eviterà comunque la
prosecuzione degli attacchi seguenti. Se si para semplicemente un attacco dopo l’altro, presto o tardi
si verrà colpiti.
CREARE FA-JING
Ad un’efficace difesa personale sono necessari movimenti frustati ed esplosivi. Fa-Jing è il termine
cinese per questo tipo di energia: esso richiede un movimento coordinato dell’intero corpo e
permette l’utilizzo della propria arma (sia che si tratti di una mano a coltello, del polso, della base
del palmo o di qualsiasi altra parte) per colpire rapidamente con potenza penetrante. Proprio come
un pugile perde potenza quando colpisce utilizzando solo la forza del suo braccio e della spalla, così
bisognerebbe generare un azione energica con il corpo intero. L’idea è di ‘scuotere’ il centro di
gravità del corpo, lasciando che la potenza venga rilasciata da quel punto per culminare con un
azione esplosiva ‘ad onda’ nelle mani. Per un’efficace trasferimento di potenza dal centro di gravità
alle mani, vi deve essere un azione a molla’ attraverso tutto il corpo,dice Montaigue.
UTILIZZARE MOVIMENTI SIMULTANEI
La vecchia routine parata/pugno non è realistica sulla strada, perché necessita di troppo tempo. Un
commento che le forze dell’ordine spesso odono da vittime di crimini è che il fatto si sia svolto
troppo rapidamente. Il Tai Chi enfatizza con ambedue le braccia movimenti che in pratica si
rivelano simultanei, le braccia lavorano in armonia, un braccio protegge mentre l’altro contrattacca.
Solo una frazione di secondo separa i due movimenti.
COLPIRE I PUNTI APPROPRIATI
Tutte le tecniche utilizzate nel Tai Chi dovrebbero essere diretti verso punti di agopuntura. Ne sono
esempio i punti stomaco N. 9’, stomaco N. 11, fegato N. 14, vescicola biliare N. 20 e triplice
riscaldatore N. 17. Colpire i punti appropriati avrà l’effetto di distruggere il flusso di energia
(chiamato 'chi' in cinese, 'ki' in giapponese e coreano) e può indebolire, mettere fuori combattimento
o anche uccidere chi venisse colpito con sufficiente forza dalla direzione appropriata (attenzione :
questi punti non dovrebbero essere colpiti durante la pratica, bisognerebbe soltanto simulare il
colpo, e questo sempre sotto la supervisione di un istruttore competente) . Alcuni punti di
agopuntura sono situati sopra nervi importanti o centri nervosi: colpire tali punti può avere l’effetto
di paralizzare un arto o causare un ‘interruzione del battito cardiaco , dovrebbero essere colpiti
come un’ultima risorsa, allorché una vita innocente sia in pericolo.
UTILIZZARE COLPI PREPARATORI SUI PUNTI
Una tecnica preparatoria sui punti viene definita come qualsiasi tecnica portata su un punto
designato a renderne un’altro più sensibile ad essere colpita. Se entrambi i punti sono scelti in modo
appropriato, la seconda tecnica sarà quella principale, la sola che mette l’avversario fuori
combattimento. Forse il più comune colpo preparatorio è verso il ‘pericardio N. 6’ che è localizzato
sull’interno della porzione inferiore dell’avambraccio. E’ un punto di drenaggio per l’energia del
corpo, per sfruttarlo è necessario colpire in una direzione verso il basso (verso il polso). Una
comune sequenza di Tai Chi si svolge come segue: un attaccante colpisce con il pugno destro, con
la mano sinistra a coltello si para colpendo il braccio che attacca nel punto ‘pericardio N. 6’, una
frazione di secondo dopo la mano a coltello colpisce il punto ‘stomaco N. 9’ sul lato destro del suo
collo: il risultato sarà devastante.
CONTRASTARE LO YIN CON LO YANG
Il concetto Yin/Yang degli opposti è fondamentale per la filosofia e la medicina tradizionale cinese.
Yang sta per qualità come durezza, luminosità e calore, Yin indica i loro opposti, morbidezza,
oscurità e freddo. Un’applicazione marziale può essere facilmente dimostrata tramite le applicazioni
del polso. Per colpire con energia Yang (per esempio la base del palmo), il polso dovrebbe partire
con una formazione Yin, in una posizione convessa della mano. Si può creare potenza per la tecnica
Yang trasformando il polso da una forma Yin ad una Yang, appena si entra in contatto con il
bersaglio.Se la trasformazione prende luogo prematuramente (prima del contatto con il bersaglio),
molta della potenziale energia trasferibile viene persa, in questo caso si tratta di una tecnica eseguita
senza energia. Viceversa, per colpire con una formazione Yin, il polso deve prima essere tenuto in
una formazione Yang. L’energia Yin è trasferita quando il polso scatta da una formazione Yang ad
una Yin, mentre colpisce il bersaglio.
RITORNARE ALLA GLORIA
Il Tai Chi è rinomato come esercizio per la salute, ma fermarsi a questo è ridurre l’arte. Se utilizzato
con potenti esplosioni dirette a specifici punti di agopuntura del corpo dell’attaccante, il Tai Chi
rappresenta uno dei più antichi e forse efficaci mezzi di difesa personale a mano nuda. Questo è il
motivo per cui alcuni ricercatori considerano il Tai Chi ‘l’arte madre", lo stile che ha generato il
Karate ed i suoi simili. Nell’insegnare l’appropriata applicazione delle tecniche e dei principi del
Tai Chi, Erle Montaigue spera di riportare la reputazione del Tai Chi alla sua primitiva grandezza,
così da renderlo degno, ancora una volta, del reale significato di ‘supremo, ultimo pugno’.
interventi sul taijiquan (tai chi chuan) http://www.taijiquan.it/principi.html



I DIECI PRINCIPI FONDAMENTALI SECONDO YANG CHEN FU
I dieci principi fondamentali di Yang Chen Fu… enunciati e commentati da lui stesso… cosa si può
aggiungere?
Per alcuni sono già fin troppo didascalici. Spiegando a parole si rischia di determinare in modo
univoco cose che l’enunciazione in pochi ideogrammi lascia volutamente indeterminate, o
determinabili in più modi differenti, a seconda dell’individuo che li interpreta, del momento, del luogo,ecc. ecc.
Differenti interpretazioni non necessariamente sono inconciliabili. La logica taoista non è quella
aristotelica, non sempre vige il principio del terzo escluso e non sempre tra due opinioni in contrasto una è giusta e l’altra è sbagliata. Non sempre - forse mai – esiste una Verità unica, e non sempre la si possiede. Lo
Come nota al testo proverò quindi a formulare solamente alcune impressioni e riflessioni generate
dalla pratica e dallo studio.
yin non è separabile dallo yang. E lo yin incessantemente si trasforma in yang, e viceversa. Panta rei, tutto scorre; tutto muta, e sul mutamento, sullo I (Yi, in pinyin), è fondato tutto il pensiero tradizionale cinese.
1) Hsu ling ting chin
(xu ling ding jing)
Traduzione 1:
Essere vuoti, avere la mente pronta e l’energia alla sommità del capo
Traduzione 2:
Vuoto, Presenza mentale, Allineare la testa verso l’alto portando l’energia alla sommità
Traduzione 3:
Vuoto, vivo, spingente verso l'alto ed energetico
Traduzione 4:
Vuota e viva, la sommità è energetica
Traduzione 5:
Un’energia intangibile e viva sale alla sommità del capo
Traduzione 6:
Guida tranquillamente (gentilmente) la testa a premere verso l’alto
Traduzione 7:
Uno spirito vuoto (un’energia insostanziale) si estende fino alla sommità della testa
Commento di YCF:
Ma non bisogna usare forza muscolare (
Per avere l’energia (Chin) alla sommità del capo (Ting) bisogna tenere testa e faccia dritte, in modo che l’energia mentale (Shen) raggiunga il punto più alto.Li), perché il collo si irrigidirebbe ostacolando la circolazione del sangue e del Ch’i. La mente deve essere vuota (Hsu) e pronta (Ling) in maniera naturale. Se la mente non è vuota e pronta, e se l’energia (Chin) non è alla sommità del capo, è impossibile risvegliare l’energia mentale (Chin Shen).
Note:
versioni del
particolarmente ostica (a detta di tutti i traduttori): è difficile assegnarle un significato univoco. Ma forse, ciò è proprio quello che voleva l’autore.
"La lingua cinese non si traduce, si interpreta", si dice nell’introduzione di una delle primeTao Te Ching (taodejing) che lessi. Questa sentenza di quattro ideogrammi è
Hsu
Arrivare (o, meglio, tornare) al vuoto è l’ultima tappa della trasformazione alchemica che si
persegue nella coltivazione dei ‘tre tesori’ (
chuan
Questi principi però non si devono riferire solo ai conseguimenti ultimi della pratica, ma devono
servire per tutto il percorso di apprendimento. Quindi, a un primo livello, questo primo principio ci
invita a svuotare la mente (a provarci, perlomeno, ché non è così semplice); a essere attenti; e a
tenere la testa diritta, requisito indispensabile per l’attivazione di shen.hsu: cominciamo, modestamente, con tutta l’umiltà di cui
2) Han hsiung pa pei
(Han xiong ba bei)
Traduzione 1:
Tenere rientrato il petto e stirare la schiena
Traduzione 2:
Trattenere il torace e arrotondare la schiena
Traduzione 3:
Incassare il torace e arrotondare la schiena
Traduzione 4:
Affonda il torace, solleva la schiena
Commento di YCF:
dentro, così da facilitare la discesa e la concentrazione del
Se teniamo rientrato il petto la schiena si stirerà naturalmente, e potremo emettere forza (
Tenere rientrato (Han) il petto (Hsiung) vuol dire tenerlo naturalmente un po’ inCh’i nel Tan Tien. Evitate di gonfiare il torace, altrimenti il Ch’i si concentrerà nel petto; la parte superiore del vostro corpo diventerà allora pesante e quella inferiore leggera. Ciò farà perdere stabilità ai piedi. Per stirare (Pa) la schiena (Pei) bisogna farvi aderire il Ch’i.Li) dalla colonna vertebrale. Saremo allora senza rivali.
Note:
In pratica, se vogliamo essere efficaci, dobbiamo avere radici solide e membra agili. Questo è
possibile solo portando il
saremo sempre facilmente sbilanciabili.
Fare aderire il
anche quando ancora non riusciamo a percepire il fluire del
po’ all’indietro, continuiamo a spingere in alto con la testa (come se un filo la tirasse dall’alto) e
raddrizziamo il coccige: la schiena si stirerà, e il
anche possibile avere una corretta respirazione diaframmatica, cosa impossibile gonfiando il torace. Inoltre, se vogliamo coltivare l’interiorità (e il
Ricordiamoci sempre che gli atteggiamenti corporei, esterni, si riflettono nel mondo interiore; e
viceversa.
"Pancia in dentro petto in fuori" serve per l’apparire, va bene alle sfilate militari.ch’i nel basso ventre (nel tan tien inferiore). Se riempiamo il petto di ariach’i alla colonna vertebrale è il modo giusto per stirare la schiena. Ma, ovviamente, è vero anche il contrario: per fare aderire il ch’i alla schiena bisogna stirarla. All’inizio della pratica,ch’i, affondiamo il torace portandolo unch’i vi scorrerà liberamente. In questo modo saràt’ai chi chuan è un’arte ‘interna’), dobbiamo attenerci al contrario del precetto ricordato prima: "nutri il ventre, svuota il cuore" è scritto nel Tao Te Ching.
3) Sung yao
(Song yao)
Traduzione 1:
Rilassare la vita
Traduzione 2:
Sciogli la vita
Commento di YCF:
I passaggi da pieno (
La vita (Yao) è la guida di tutto il corpo. Se la vita è rilassata (Sung), i piedi sono saldi e il bacino è stabile.Shih) a vuoto (Hsu) e viceversa derivano da rotazioni della vita. Per questo motivo è stato detto che la vita è il centro di comando di ogni movimento. Se durante la pratica non vi sentite a vostro agio, cercatene la causa nella posizione della vita e delle gambe.
Note:
Per il movimento dell’intero corpo, la vita è come il volante di un camion. Se lo sterzo non è fluido,
è molto difficile, se non impossibile, guidare. Il movimento della vita deve essere fluido e continuo,
rendendo così fluido e continuo il movimento di tutto il corpo.
Molto importante è la raccomandazione di cercare nella vita e nelle gambe la causa dei disagi che si percepiscono nelle posture: spesso sentiamo che le spalle, o le braccia, o il collo o qualche altra parte non sono in una posizione corretta. Soprattutto quando pratichiamo
Sung è fondamentale. Tutto il corpo deve essere sung (il maestro Yang Chen Fu diceva: "Se tu non sei sung, anche solamente un pochino non sung, tu non sei in uno stato di sung. Tu sei in uno stato di perdente del T’ai Chi; tu sarai sconfitto"). Però la vita (yao) ha un’importanza particolare. La vita è al centro del corpo, se la vita non è rilassata non c’è continuità tra la parte superiore e quella
Inoltre, pensando all’altro significato di
siamo capaci, a praticare stando attenti, tenendo il capo ben diritto, e semplicemente osservando ciò che questa pratica ci porterà, con mente calma, tranquilla e vuota, cioè senza preconcetti.
(xu) vuol dire vuoto, ma anche modestia-modesto, umiltà-umile.san pao), secondo la tradizione taoista su cui il t’ai chisi fonda: trasformare il ching (jing) in ch’i (qi), il ch’i in shen, lo shen in hsu (xu). La tradizione ci dice anche che è l’energia mentale (shen) a dover arrivare alla sommità del capo, per potersi trasformare in vuoto (hsu); conseguimento reso possibile dalla presenza mentale, cioè dall’attenzione, e dall’agilità (altro significato di ling), cioè dall’adattabilità, scioltezza, naturalezza, morbidezza.inferiore – per inciso: così come l’uomo è al centro dell’universo; se l’uomo non è totalmente naturale (e per esserlo è necessario essere sung) non c’è comunicazione tra Terra/Cielo -. Se c’è discontinuità tra l’alto e il basso il peso del corpo non si scaricherà correttamente sui piedi, rendendoli così leggeri e instabili; e creando tensioni e pesantezza nella parte superiore.chan chuang (esercizio del palo immobile) e cerchiamo di rendere comoda – come dovrebbe - una posizione. Prima di tutto, prima di ‘aggiustare’ la parte che non sentiamo ‘a posto’, dobbiamo correggere accuratamente la posizione di vita e gambe.
4) Fen hsu shih
(Fen xu shi)
Traduzione 1:
Distinguere il vuoto e il pieno
Traduzione 2:
Distingui il sostanziale dall’insostanziale
Traduzione 3:
Distinguere solido e incorporeo
Commento di YCF:
Se il peso del corpo è appoggiato sulla gamba destra si dice che questa è piena, mentre quella sinistra è vuota. Se invece il peso del corpo poggia sulla gamba sinistra, questa è piena mentre la destra è vuota. La differenziazione fra pieno e vuoto ci permette di eseguire senza sforzo movimenti leggeri (
La distinzione (Fen) fra vuoto (Hsu) e pieno (Shih) è il principio fondamentale del Tai Chi Chuan.Ch’ing) e agili (Ling). Altrimenti gli spostamenti diventeranno pesanti e goffi. Il corpo manca allora di stabilità, e si può facilmente venire squilibrati da una trazione dell’avversario.
Note:
essere altrimenti? Senza distinzione tra
"Il
lo
La differenziazione della parte
corpo – anzi, in tutte le parti del nostro essere. Altrimenti si cade nel tipico errore chiamato ‘doppio peso’.
Il primo passo per arrivare alla consapevolezza necessaria, il maestro Yang ce lo indica nel
commento: si comincia distinguendo tra la gamba che sorregge il peso e quella vuota. Sempre e
consapevolmente. Dobbiamo sempre, fin dall’inizio della nostra pratica, avere ben presente qual è la gamba piena e quale quella vuota, in ogni istante (e non solo durante l’esecuzione della forma, ma anche durante i
Però questo è solo il primo passo:
lo
universale, uniformandoci a essa potremo "durare a lungo", come ci dice il
Quando avremo appreso a distinguere correttamente il pieno e il vuoto nelle gambe, dovremo
passare a tutte le altre parti del corpo. Poi dovremo riconoscere come in ogni parte
Dobbiamo essere come una bilancia: quando si applica il peso da una parte, l’altra risponde
istantaneamente e proporzionalmente. Quando si applica il peso (ricordiamo, dalla fisica, che il peso è una forza), il corpo si muove istantaneamente: "tu non muovi il tuo corpo, è il corpo che si muove".
distinguere tra vuoto e pieno è il principio fondamentale del t’ai chi chuan. E come potrebbeyin e yang non c’è T’ai Chi! E il mutarsi continuo di yin in yang e viceversa, è la legge fondamentale dell’universo: differenziando yin e yang non facciamo altro che seguire il corso naturale degli eventi.T’ai Chi è la madre dello yin e dello yang (…). Quando lo yin raggiunge il suo culmine, produceyang; quando lo yang raggiunge il suo culmine, produce lo yin" (Chen Man Ch’ing). E’ passando da una polarità all’altra (quindi tra vuoto e pieno) che si produce il movimento nel t’ai chi chuan. Se non stiamo differenziando correttamente, non stiamo facendo t’ai chi chuan, semplicemente.yang (piena) da quella yin (vuota) deve esserci in tutte le parti deltui shou, i ta lu, ecc. ecc.), altrimenti non potremo muoverci correttamente, e i nostri movimenti saranno goffi e innaturali.fen hsu shih, non si fa menzione delle gambe! Il vuoto e il pieno,yin e lo yang, devono essere differenziati in ogni aspetto, fisico e mentale: questa è la leggeTao Te Ching. Ma le cose vanno cominciate dove è facile attuarle, ci dicono sempre i ‘classici’ (Ching), quindi cominciamo dalla base: dal peso sulle gambe.yang ci sia anche un aspetto yin, e in ogni parte yin ci sia un aspetto yang. E poi dovremo estendere questo concetto all’intero nostro essere. Il doppio peso è, anche, una qualità della mente.
5) Ch ’en chien chui chou
(Chen jian zhui zhou)
Traduzione 1:
Abbassare le spalle e far scendere i gomiti
Traduzione 2:
Affonda le spalle e fai cadere i gomiti
Commento di YCF:
Per abbassare (Ch’en) le spalle (Chien) bisogna rilassarle e lasciarle cadere. Se non le rilassiamo e non le lasciamo cadere saranno sollevate, e ciò provocherà una salita del Ch’i. L’intero corpo sarà allora senza forza (Li). Per far scendere (Chui) i gomiti (Chou) bisogna rilassarli e tenerli bassi. Tenere sollevati i gomiti rende impossibile l’abbassamento delle spalle. Non riusciremo allora a spingere lontano l’avversario e le nostre tecniche saranno simili a quelle utilizzate dagli stili esterni che impiegano una forza discontinua.
Note:
A volte sembra il tipico cane che si morde la coda: le spalle si alzano perché siamo tesi, magari
stressati dai nostri mille impegni quotidiani; questo porta ad alzare la respirazione; con la respirazione alta la tensione aumenta, il corpo si irrigidisce, le spalle si alzano ulteriormente. Per abbassarle bisognerebbe abbassare la respirazione… E’ un circolo vizioso, da qualche parte bisogna cominciare e, naturalmente, conviene cominciare dal facile: facciamo cadere i gomiti, sentiamoli pesanti (se i gomiti sono alti non si possono abbassare le spalle); poi concentriamoci sulle spalle, affondiamole, cerchiamo coscientemente di rilassarle… spesso, automaticamente, il respiro si abbasserà. Con le spalle alte non si può effettuare una corretta respirazione addominale.
le spalle alte sono il sintomo più evidente di un corpo non rilassato. Le spalle alte, oltre che una causa, penso siano un valido indicatore di uno stato non rilassato. Uno stato di tensione psicofisica facilmente fa sì che la nostra respirazione si alzi, diventando toracica invece che addominale, e impedendo al ch’i di abbassarsi e di concentrarsi nel tan tien, con tutte le conseguenze che questo comporta.
6) Yung i pu yung li
(Yong yi bu yang li)
Traduzione 1:
Usare il pensiero e non la forza muscolare
Traduzione 2:
Usare l’intenzione e non la forza
Traduzione 3:
Usa la mente invece della forza
Commento di YCF:
Dobbiamo eliminare ogni forma di energia (
pensiero (
circoleranno allora in tutto il corpo senza interruzioni. Dopo una lunga pratica si arriverà ad acquisire la vera forza interna (
pensiero (
Un trattato di Tai Chi Chuan afferma che dobbiamo usare (Yung) il pensiero (I) e non la forza muscolare (Li). Nella pratica del Tai Chi Chuan tutto il corpo deve essere rilassato (Sung).Chin) grossolana che crea blocchi nei legamenti, nelle ossa e nei vasi, ostacolando ogni movimento. Potremo allora passare da un movimento all’altro in maniera leggera (Ch’ing) e agile (Ling), e potremo ruotare il corpo con naturalezza. Alcuni si chiedono come sia possibile essere forti senza usare forza muscolare (Li). I meridiani del corpo sono qualcosa di simile ai canali della terra. Se i canali non sono ostruiti, l’acqua scorre liberamente. Analogamente, se i canali sono aperti il Ch’i circola. Se invece una forza rigida ostruisce i meridiani, la circolazione del sangue e del Ch’i viene ostacolata; i movimenti circolari non risulteranno più agili e basterà essere tirati per un capello per perdere l’equilibrio con l’intero corpo. Se d’altra parte, invece di usare la forza muscolare (Li), usiamo ilI), potremo far giungere il Ch’i fino a dove è arrivato il pensiero. Il Ch’i e il sangueNei Chin), e proprio questo è il significato della seguente affermazione che si trova in un trattato di Tai Chi Chuan: "Estrema morbidezza porta a estrema durezza". Le braccia di un esperto (Kung Fu) di Tai Chi Chuan dall’esterno appaiono morbide (Mien), ma all’interno sono come il ferro e sono estremamente pesanti. Coloro che praticano gli stili esterni (Wai Chia) appaiono forti nel momento in cui utilizzano la forza (Li), ma nei momenti in cui non la utilizzano essi sono leggeri e instabili; la loro forza si vede esternamente, è solo superficiale. Se usiamo unicamente la forza muscolare (Li) e non ilI) l’avversario ci potrà facilmente manipolare, cosa non degna di menzione.
Note:
comportarci, contraria a molte cose che ci sono state insegnate, e che giornalmente ci vengono
ripetute da ogni dove. Bisogna imparare a essere deboli, a lasciare andare, a perdere. A non utilizzare sforzo per il nostro fare, ma a
valore. Sforzarci nel senso di fare fatica, ma anche di forzare noi stessi e le cose.
Usare il pensiero per i nostri movimenti implica che il corpo deve essere rilassato, i muscoli
rilasciati, tranne quelli strettamente necessari per mantenere il corretto allineamento posturale. Con questa premessa, è il pensiero, il nostro intento, che deve muoversi, attento e concentrato. E "dove va il pensiero va il
Lo sforzo, quindi, non è quello che ci è sempre stato insegnato, non è quello di "tenere duro", "non
mollare mai", "più forte che puoi", ma è quello di lasciare andare. "Il debole batte il forte", diceva Lao Tzu. E Chen Man Ch’ing spiegava: "Quelli che non usano la forza non possono subirla quando sono attaccati da un aggressore, riuscendo così a mantenere una posizione di controllo".
Operativamente occorre essere
rilassarci finché stiamo fermi, ma nel momento in cui decidiamo di agire, ecco che immediatamente
contraiamo i muscoli, aggrottiamo il viso, enfatizziamo il movimento. Dobbiamo invece rimanere
rilassati, e visualizzare il movimento da compiere, indirizzando l’attenzione, e quindi il
necessaria. Solo così il nostro
pratica salutare.
questo è molto difficile per noi. Implica una rivoluzione del nostro modo di essere e diwei wu wei: fare senza fare. Il nostro mondo ha una vera ossessione per il fare; se non stiamo facendo qualcosa ci sembra di sprecare il tempo, di non stare impegnandoci a sufficienza. Per ottenere qualsiasi cosa siamo convinti che dobbiamo sforzarci, altrimenti non hach’i", e il ch’i genera il movimento e la vera forza, la "forza interna".sung, e mantenere lo stato di sung: capita spesso di riuscire ach’i, dove èt’ai chi chuan può essere efficace, sia come arte marziale che come
7) Shang hsia hsiang sui
(Shang xia xiang sui)
Traduzione 1:
Accordare la parte superiore con quella inferiore
Traduzione 2:
Sincronizzare la parte superiore e inferiore del corpo
Traduzione 3:
Sopra e sotto si seguono l’un l’altro
Commento di YCF:
Questo è il significato di "accordare la parte superiore con quella inferiore". Se anche una sola parte del corpo non si muove con tutto il resto, vi sarà confusione e mancanza di coordinazione.
Accordare (Sui) entrambe (Hsiang) le parti del corpo, quella superiore (Shang) con quella inferiore (Hsia), è l’applicazione di ciò che in un trattato di Tai Chi Chuan viene definito così: "La forza interna (Chin) ha la radice nei piedi, si sviluppa nelle gambe, è controllata dalla vita e si manifesta nelle dita. I piedi, le gambe e la vita devono essere unificati da un unico flusso di Ch’i." Bisogna cioè che le mani, la vita e i piedi si muovano in perfetto accordo, così come l’energia degli occhi (Yen Shen).
Note:
Fondamentale è riuscire a sentire il proprio
Ancora, il maestro Yang ci dice da dove iniziare: cominciamo con l’accordare il sopra (il tronco) con il sotto (le gambe). Ricordiamoci le corrispondenze fondamentali: le mani come i piedi; i gomiti come le ginocchia; le spalle come la vita. Tra i principianti è usuale enfatizzare il movimento con la parte superiore: ad esempio si ruotano maggiormente le spalle delle anche, perché è più facile, ma così si va in controtorsione, con sofferenza della schiena e della colonna vertebrale, e con perdita di efficacia. Per questo i movimenti devono essere precisi e attentamente controllati.
quando una parte del corpo si muove, tutto il corpo si muove. Ogni parte è collegata a tutte le altre. Dobbiamo arrivare a sentire questo collegamento, e a capire come ogni singola parte reagisce al movimento del resto del corpo. Questo lo si ottiene con lo studio e l’attenzione.ch’i che circola in tutto il corpo e lo unifica.
8) Nei wai hsiang ho
(Nei wai xiang he)
Traduzione 1:
Unire la parte esterna con quella interna Traduzione 2: Armonizzare interno ed esterno
Traduzione 3:
Interno ed esterno sono uniti
Commento di YCF:
Se l’energia mentale (
(
Scopo del Tai Chi Chuan è coltivare l’energia spirituale e mentale (Shen). Ecco perché è stato detto: "Shen è il padrone mentre il corpo è il servitore"Ching Shen) viene attivata, i movimenti diventano naturali, leggeri (Ch’ing) e agili (Ling). Le posture non sono costituite che da un insieme di vuoti (Hsu) e pieni (Shih), di aperture (K’ai) e chiusure (Ho). Quando parlo di apertura mi riferisco a un’azione di apertura che non viene eseguita soltanto dalle mani o dai piedi, ma anche dalla mente, che insieme con il corpo ha l’intenzione di "aprire". Analogamente, un movimento di chiusura non è solo un’azione di mani e piedi, ma deve intervenire anche la mente che pensa intenzionalmente (I) di "chiudere". Se uniamo (Ho) entrambeHsiang) le parti, quella interna (Nei) e quella esterna (Wai) tramite un unico flusso di Ch’i, non vi sarà alcuna interruzione.
Note:
generale.
La prima è un’estensione di quanto esposto al punto 6: ogni tecnica, ogni movimento, deve essere
diretto dall’intenzione consapevole, in questo modo l’interno e l’esterno concorderanno. Quindi se, ad esempio, si avanza, non solo bisogna andare avanti col corpo, ma anche avere l’intenzione di
avanzare. L’intenzione della mente e l’atteggiamento del corpo devono concordare.
La seconda è quello che ci diceva sempre il maestro Chang Dsu Yao: "Dovete fare
corpo, col cuore e con la mente: allenarvi con continuità, amarlo, capirlo". Ogni movimento deve
essere ripetuto diecimila volte – diceva il maestro Chang -, in questo modo sarà parte di noi stessi e diventerà istintivo. Ma se questo fosse frutto solo di imposizione servirebbe a poco: quello che
facciamo ci deve piacere, dobbiamo amarlo, dobbiamo sentire di essere su una via che ha un cuore.
Infine, dobbiamo capire anche razionalmente ogni movimento: dobbiamo sempre interrogarci sul
perché, magari anche chiedendo al proprio insegnante.
anche di questo principio mi sovvengono due interpretazioni, una più operativa e una piùkung fu col
9) Hsiang lien pu tuan
(Xiang lian bu duan)
Traduzione 1:
Continuità e nessuna interruzione
Traduzione 2:
(Praticare) continuamente e senza interruzione
Traduzione 3:
Uniti senza fratture
Commento di YCF:
Ma nel
Gli stili esterni (Wai Chia) utilizzano un’energia (Chin) grossolana e non quella "del tempo anteriore alla nascita". Vi saranno allora degli inizi e delle fini, dei concatenamenti e delle rotture dell’energia. Si può facilmente essere battuti nel momento in cui la vecchia forza (Li) muore e quella nuova non è ancora nata.Tai Chi Chuan si impiega il pensiero (I), non la forza muscolare (Li). Di conseguenza tutto fluisce senza interruzioni dall’inizio alla fine; i movimenti sono continui, circolari e legati fra di loro senza discontinuità. A questo proposito i trattati classici dicono: "La Lunga Boxe è simile al flusso incessante di un lungo fiume e al moto delle onde di un grande mare", e ancora: "Applicate la forza interna (Chin) con continuità come se dipanaste un filo di seta dal bozzolo". Questi paragoni stanno a significare che tutti i movimenti devono essere unificati da un unico flusso di Ch’i.
Note:
Viviamo in un universo strettamente e interamente interconnesso, separarne i vari aspetti in cose e avvenimenti a sé stanti è un’operazione della nostra coscienza. Indispensabile per poter vivere qui e ora ("un coltello non è né vero né falso; ma chi lo impugna dalla lama sbaglia", R. Daumal). Ma dobbiamo afferrarne anche l’altro aspetto ("quei due hanno la stessa estrazione / anche se diverso nome / ed insieme sono detti mistero, / mistero del mistero, / porta di tutti gli arcani", Lao Tzu). Tornare all’origine. Unire.t’ai chi chuan si imparano e studiano separatamente, mach’i deve scorrere ininterrotto, sia spazialmente che temporalmente. Come ci si può riuscire? Praticando (possibilmente tutti i giorni!) col corpo, col cuore, e con la mente.
10) Tung chung ch’iu ching
(Dong zhong qiu jing)
Traduzione 1:
Cercare la calma nel movimento
Traduzione 2:
Cercare la tranquillità nel movimento
Traduzione 3:
Cercare la quiete nel movimento
Traduzione 4:
Tranquillità nel movimento
Commento di YCF:
I praticanti degli stili esterni danno importanza ai salti e alle proiezioni; alla fine dell’allenamento hanno esaurito sia la loro forza (
Li), sia il loro fiato (Ch’i), e sono pertanto ansimanti. Nel Tai Chi Chuan la calma (Ching) dirige il movimento (Tung); in altre parole, bisogna rimanere tranquilli anche quando ci si muove. Ecco perché è meglio eseguire il concatenamento delle posture il più lentamente possibile. Eseguendo lentamente i movimenti, la respirazione diventa lunga e profonda, il Ch’i scende nel Tan Tien e si evita l’effetto dannoso di pulsazioni troppo rapide.
Note:
basta controllare quello per controllare il movimento.
All’interno dell’agitazione rimanere tranquilli, governando l’agitazione mediante la calma.
Il nostro corpo ha un centro (il
Anche la nostra mente ha un centro, tranquillo anche in mezzo all’alternarsi vorticoso dei pensieri.
Troviamolo, e da lì contempliamo il movimento.
all’interno del movimento trovare il punto fermo, il centro. Qualsiasi movimento ha un centro,tan tien), dobbiamo mantenere la nostra attenzione costantemente in quel centro, e mediante quello controllare il movimento dell’intero corpo.
Normalmente le singole tecniche del
questo è un artificio didattico, utile per facilitare l’apprendimento. Poi le si unisce in una forma, ma la tendenza è quella di tenerle comunque separate. In effetti tutta la forma è un unico movimento
continuo, che fluisce dall’inizio alla fine. Dopo aver imparato correttamente le varie tecniche bisogna cercare e trovare il modo per unirle tra loro senza soluzione di continuità. Dobbiamo trovare le "asole" (interne ed esterne) che ci permettono di collegarle senza interruzione. Il
continuità, armonia, unione. Unire alto e basso; unire interno ed esterno; unire prima e dopo. "Il Tao generò l'Uno, / l'Uno generò il Due, / il Due generò il Tre, / il Tre generò le diecimila creature" (Lao Tzu). Il mondo è reso possibile dalla dualità del T’ai Chi, e praticando t’ai chi chuan cerchiamo di seguirne le leggi. Conoscere la dualità è un modo per risalire all’origine, alla Madre, all’Uno.